Onorevoli Colleghi! - La presente proposta di legge si pone l'obiettivo di accertare lo stato del fenomeno dell'usura nel Mezzogiorno al fine di individuare gli strumenti idonei a sradicare lo «strozzinaggio» che da troppi anni deprime lo sviluppo economico e sociale del sud dell'Italia.

      Per riuscire nello scopo prefissato, è necessario prioritariamente conoscere a fondo le cause, le modalità di sviluppo e di diffusione del fenomeno, per poi porre in essere razionali ed efficaci azioni di repressione e adeguate politiche di prevenzione.

      Nonostante siano trascorsi più di dieci anni dall'entrata in vigore della legge contro l'usura (legge 7 marzo 1996, n. 108), la situazione nel Mezzogiorno continua ad essere drammatica, tanto da condizionarne gravemente tutta l'economia.

      Risulta che il fenomeno dell'usura nel sud Italia sia in aumento e che i tassi di interesse vadano addirittura dal 120 al 140 per cento.

      Malgrado la libera iniziativa imprenditoriale sia soffocata da questa attività criminale, il numero di denunce per usura è in forte calo rispetto al 1994 (anno in cui aveva raggiunto un vero e proprio picco), perché gli imprenditori ormai provano grande sfiducia verso le istituzioni e temono ripercussioni come minacce o violenze.

      Per molte vittime dell'usura, anche rivolgersi alle associazioni e alle fondazioni che si occupano della repressione del fenomeno rappresenta una pericolosa esposizione

 

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a ritorsioni da parte delle organizzazioni criminali, e ciò rende ancora più difficile riuscire a tutelare i soggetti colpiti.

      Questa «piaga sociale» non soltanto distrugge il tessuto produttivo meridionale, ma provoca profondi drammi personali, che sono la causa di un impressionante e inaccettabile numero di suicidi di vittime dell'usura. Non si può rimanere indifferenti di fronte a tragedie vissute da chi non ha neanche più la forza per gridare aiuto: è un silenzio, questo, che va ascoltato.

      L'usura nel Meridione ha assunto dimensioni esorbitanti, è in grado di alterare le regole del mercato e di impossessarsi di esso perché attraverso la pressione sui debitori diventa un meccanismo per rilevare le attività degli insolventi.

      Lo Stato deve riappropriarsi del controllo del territorio smantellando il sistema della criminalità organizzata e restituire la fiducia nelle istituzioni ai cittadini del sud che sembrano ormai assuefatti dalla presenza di questo terribile fenomeno che trova la sua linfa vitale nelle situazioni di bisogno e di difficoltà delle sue vittime.


      La Commissione di inchiesta che proponiamo dunque, si pone l'obiettivo di fornire allo Stato gli strumenti idonei a combattere e a vincere la battaglia contro tale inaccettabile fenomeno che sembra essere una delle attività privilegiate della criminalità organizzata.
 

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